Si racconta che ai tempi di Teoduberto XIII il Crudele, discendente del grande re Teoduberto, gli Stranoti erano in rivolta contro i Gianoti, perché Teoduberto XIII aveva dichiarato nullo il trattato stipulato a suo tempo con Teoduberto il Grande, che nessuno aveva osato contestare per quasi 1500 anni. La scintilla che fece scattare la Grande Rivolta fu l'editto di Teduberto XIII, che vietava agli Stranoti di condire la pasta. Così racconta San Corofrasto:
Essi [gli Stranoti] festegiano quello giorno, nel quale ricordeno la Grande Rivolta ch'essi ebbero sotto lo re Teoduberto Crudele. Lo giorno avanti, mangeno solo che pasta sine condimento alcuno, pe' ricordo de lo famoso editto della pasta bianca. Et essi la mangeno a desinare sine parola alcuna, mentre la sera fanno grande baccano, et dicono uno all'altro "Rizzati!" et li maggiori si rizzeno et battono forte la mano sul tavolo et dicheno "Trattato!" et "Teoduberto morto" et altre simili cose. Et lo giorno appresso fanno grande teatro, et grande festa, et mangeno solo pasta con tanto condimento.Ai tempi di San Corofrasto (che visse sotto il successore di Teoduberto XIII) la vicenda era ancora fresca, e questo giustificava tutta la cerimonia. Ai giorni nostri, gli Stranoti si limitano a mangiare pasta in bianco la vigilia e a festeggiare con abbondanza il giorno della Ricorrenza. In molte famiglie Stranoziane è uso ancora oggi, il giorno prima che un ragazzo diventi maggiorenne, presentargli un piatto di pasta in bianco, dicendogli "Rizzati!". Quello quindi si alza, batte la mano sul tavolo e dice "Trattato". Mentre solo nelle famiglie più conservatrici quest'uso è rimasto per la vigilia della Ricorrenza.
Recenti studi, tuttavia, sembrano confutare la leggenda, e ritengono che invece la tradizione della pasta in bianco sia molto più antica, e che stia a simboleggiare l'augurio che nella vita ci sia almeno il fondamentale (rappresentato dalla pasta), dato che sicuramente ci saranno momenti in cui il superfluo (il condimento) mancherà, e che il "Rizzati!" sia un invito a lavorare per raggiungere i propri obbiettivi.
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