mercoledì 30 giugno 2010

Insalata di patate

La patate, oltre ad essere un grande alimento, sono anche un'enigma in Gianozia. Già Corofrasto dice:
Come faremmo a cucinare senza quel dono del cielo che è la patata? L'unico cibo in grado di rallegrare la tavola, consolare gli afflitti e curare gli ammalati, pur crescendo in così grande e buona quantità?
Ma come faceva Corofrasto a conoscere un alimento introdotto in Europa al più alla fine del cinquecento?  E' Corofrasto che ci dà la patata come assodata, anche se era un'introduzione recente, oppure anche qui bisogna invocare il Meriorento Atlantico?

Ingredienti

  • Patate lessate;
  • uova sode;
  • mozzarella a dadini di circa 8-10 mm;
  • prosciutto di Praga a dadini di circa 8-10 mm;
  • yoghurt bianco intero;
  • olio, sale, pepe, origano, tabasco, ecc.
Le dosi sono di circa una patata e un uovo a testa e una quantità paragonabile di mozzarella e prosciutto. La mozzarella va benissimo quella per la pizza e in ogni caso deve avere una buona consistenza.  Yoghurt non ne serve molto, all'incirca un barattolo da 125 g ogni tre o quattro persone. Le uova devono essere ben sode.

Strumenti

  • Pentola per lessare le patate e pentolino per cuocere le uova;
  • tazza grande (con tre-quattro uova) o piatto fondo (con tante uova);
  • ciotola capiente;
  • posate da insalata;
  • tagliere e coltello;
  • pelapatate o coltello;
  • forchetta.

Procedimento

  1. Lessare le patate e farle raffreddare.
  2. Cuocere le uova e farle raffreddare.
  3. Pelare le patate, farle a pezzi e metterle nella ciotola.
  4. Preparare le uova:
    1. tagliarle in due;
    2. togliere il tuorlo e metterlo nella tazza;
    3. fare a pezzi grandi l'albume e metterlo nella ciotola.
  5. Mettere nella ciotola la mozzarella e il prosciutto.
  6. Nella tazza o nel piatto, schiacciare il tuorlo d'uovo.
  7. Aggiungere poco alla volta lo yoghurt, in modo da ottenere una salsa cremosa.
  8. Aggiungere poco olio, sale, pepe e quant'altro, senza esagerare.
  9. Versare la salsa nella ciotola e mescolare.
Va servita a temperatura ambiente o leggermente fredda. Se le patate si cuociono nel forno a micronde, vanno pelate e fatte a pezzi prima di cuocerle.

martedì 22 giugno 2010

Il primo menù gianoziano - Apparecchiare la tavola

Quello che è importante in un pranzo è creare l'armonia giusta. In questo, cucinare è il centro, ma è importante valorizzare la periferia. Quindi, come prima cosa, dobbiamo decidere come organizzare il pranzo. Ad esempio, se vogliamo una cena romantica, con bei bicchieri di cristallo e lume di candela o se ci accontentiamo dei nostri piatti spaiati di tutti i giorni, ma magari con un fiorellino in tavola, le tovagliette pulite e i tovaglioli invece dello scottex. O anche se vogliamo un pic-nic a letto con piatti e posate di plastica. In realtà, quello che conta è dare l'impressione di averci pensato, di aver organizzato, di essersi presi il tempo per mettere a proprio agio l'altro. I pasti, soprattutto gli inviti, sono un rito e vedere rispettata la ritualità, anche con i piatti di plastica, è importante per la buona riuscita del nostro tête-à-tête. Questo, è bene dirlo, vale più per le donne che per gli uomini e quindi è un aspetto a cui gli uomini che invitano le donne devono prestare più attenzione.

Valutiamo quindi di avere tutto l'occorrente per preparare la tavola. Il galateo, quindi il massimo della ritualità, prevederebbe:
  • una tovaglia o due tovagliette e una striscia centrale;
  • due tovaglioli;
  • posate: quattro forchette, due coltelli, due forchette da insalata, due cucchiai;
  • posate da dessert: due cucchiaini, due forchettine da dolce, due coltelli da frutta;
  • posate di servizio da insalata;
  • posate per cavare la pasta, ad hoc o forchettone o due forchette;
  • cucchiaio da portata;
  • due bicchieri da acqua, due da vino (almeno!), due da spumante;
  • due piatti fondi;
  • due piatti piani;
  • sei piattini (antipasto, contorno, dolce);
  • ciotola grande da insalata;
  • piatto di portata per il vitello;
  • ciotola per la pasta;
  • una caraffa per l'acqua;
  • una caraffa per il vino;
  • secchiello da ghiaccio per lo spumante.
Di cosa si può fare a meno? In realtà, di quasi tutto tranne i piatti, le posate, la tovaglia o le tovagliette, almeno un bicchiere a testa e qualcosa per cavare le pietanze. Per le posate da dessert, potrebbe bastare anche un cucchiaino. Se scegliamo con attenzione la pentola per il vitello, possiamo anche mandarla direttamente in tavola.

Insomma, abbiamo un certo spazio di manovra e anche se ci manca qualcosa (purché non siano i piatti!) va bene lo stesso. L'importante è che con quello che abbiamo la tavola (o il letto, se siamo proprio di quest'idea) abbia un aspetto gradevole e sia funzionale. Quindi facciamo qualche prova qualche giorno prima, per vedere se ci manca qualcosa e per prendere confidenza con l'apparecchiatura.

Prendere appunti non è vietato, soprattutto in vista della stesura della lista della spesa!