venerdì 16 luglio 2010

Malloreddu alpini

Chissà che avrebbero detto nella cucina della regina Klarentia a proposito della cucina fusion? Sant'Ignutius, come si sa, ebbe diverse trasfigurazioni e visioni, nel corso delle quali scoprì Emacs e sviluppò una nuova religione; all'epoca sembrava fosse indispensabile averne una. Il culto emacsita, tra parentesi, si rivelò particolarmente mite, prevedendo al massimo la pena dell'uso di vi (e la terribile tortura di farlo senza una qualche reference card).
San Corofrasto, nel suo Visioni di Sant'Ignutius, riporta:
Ci è invero ignoto cos'intedesse, ma parrebbe che fusion abbia a significare il mettere il pezzo da cuocere in una mitica isola, nomata Enewetak, e indi aspettare tanti secoli come detto, che viene una grande luce, e poi il pezzo si cuoce.  Qualche anno di meno se invece si volesse fission, che si fa con l'andare in un mitico deserto, nomato Jornada del Muerto, e per il resto come quell'altro. Ma il vero monaco gianoziano diffiderà e cercherà il significato nascosto di queste visioni bizzarre.

Ingredienti

  • Malloreddu;
  • boscatella;
  • pancetta affumicata;
  • zucchine;
  • olio, sale, pepe.

Strumenti

  • Pentola per la pasta;
  • ciotola;
  • padella;
  • cucchiaio di legno;
  • tagliere e coltello.

Procedimento

  1. Affettare la pancetta in pezzetti di circa 5x30x40 mm e passarla in padella finché non diventa croccante.
  2. Affettare le zucchine a rondelle.
  3. Togliere i pezzetti di pancetta e mettere le zucchine, cuocendole bene e casomai aggiungere un filo d'olio.
  4. Cuocere i malloreddu. 
  5. Mettere nella ciotola la pasta, la pancetta e le zucchine.
  6. Tagliare a dadini la boscatella e metterla nella ciotola un po' per volta, mescolando in modo che si sciolga.
  7. Aggiungere un filo d'olio a crudo e abbondante pepe.
Può essere servita a qualsiasi temperatura.

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